NECESSITÀ DEL VOLTO compie 5 anni!
Ripercorreremo insieme le principali tappe di questo progetto artistico, che nell’arco di cinque anni ha instancabilmente sondato il tema dello sguardo coinvolgendo alcune centinaia di persone.
La proiezione delle immagini più evocative farà da sfondo ad un racconto a più voci, riunendo memorie, atmosfere ed emozioni legate a questa singolare esperienza.
Punto di arrivo e insieme punto di partenza verso nuove prospettive di ricerca.
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Per approfondimenti alleghiamo l'articolo uscito sulla rivista MONDO NIOVO, Nr 93/94 Dicembre 2013
VIAGGIO INTORNO AL VOLTO
Pratiche
dello sguardo tra disegno e fotografia
«Dopo mille e mille anni che il
volto umano parla e respira si ha ancora l’impressione che non abbia cominciato
a dire ciò che è e ciò che sa.» Antonin Artaud
Necessità del volto-pratiche
dello sguardo è un
progetto nato dall’incontro di due artiste, Paola Mongelli e Petra Probst. Da
circa quattro anni è attivo con mostre, seminari e workshop sui temi del
ritratto e della visione, sul confine tra visibile e invisibile.
In queste settimane si sta svolgendo presso il Centro Interculturale di
Torino il seminario Viaggio intorno al
volto, promosso dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema
Che cosa è fondamentale per realizzare un buon ritratto? Come far
abbandonare al soggetto ogni maschera e rivelare la “somiglianza intima”?
Questa è stata la domanda che ci
siamo poste, il punto di partenza della nostra ricerca. Confrontando le nostre esperienze
(Paola lavora principalmente con la fotografia, Petra con il disegno e la
pittura) abbiamo avviato una riflessione su argomenti per noi essenziali:
visione, attenzione, presenza. Abbiamo immediatamente intuito il valore della
relazione empatica e dell’accoglienza nel lavoro del ritrattista, qualità
fondamentali in ogni circostanza…
Partendo dalla premessa che
l’atto di osservare è efficace se immerso nel contesto più profondo del
sentirsi e del sentire, abbiamo strutturato un percorso creativo di
avvicinamento alla rappresentazione della figura umana. Tramite l’esplorazione
del proprio volto, la condizione del buio, il rovesciamento dei ruoli osservatore/osservato,
proponiamo un viaggio di consapevolezza attraverso le dinamiche in gioco nella
relazione tra chi ritrae e chi è ritratto.
Sperimentando noi stesse in modo
intuitivo (nel nostro metodo di lavoro sono importanti tanto lo studio rigoroso
e la ricerca delle fonti, quanto i momenti di stupore, il piacere di creare in
due) abbiamo ideato specifiche pratiche
dello sguardo, esercitazioni individuali e corali condotte attraverso
svariate tecniche: fotografia, disegno, scultura, collage, scrittura, azione
performativa.
L’accento è posto sull’importanza
della soggettività nella percezione, del partire da sé, dal qui e ora e dal
proprio vissuto, per poi trascenderli nell’atto creativo. Quello che ci sta
particolarmente a cuore è trasmettere alle persone con cui lavoriamo il piacere
dell’atto creativo libero dal giudizio e dall’autocensura, il valore della
semplicità e della spontaneità, la scoperta dell’ispirazione. Il lavoro di
gruppo offre una preziosa risorsa per valorizzare l’unicità di ciascuno sguardo.
Decostruire lo sguardo è basilare
per vivificare l’atto del vedere. E ogni volta ci emozioniamo nell’assistere al
risveglio di tanti occhi!
Un incontro di enorme importanza per
noi è stato quello con il maestro sloveno Evgen Bavcar, filosofo e fotografo
non vedente dall’età di 12 anni. Lavorare con lui ha aperto nuove prospettive
alla nostra ricerca. La sua opera e i suoi testi ci hanno incoraggiato ad avventurarci
oltre il buio e i suoi insegnamenti restano tra i nostri riferimenti principali:
fecondità del buio, narrazione come strumento di visione, vedere con le mani e
con tutti gli altri sensi, importanza dell’utopia, riconsiderazione del
concetto di limite, assaporare la gioia
dell’immagine, per citarne solo alcuni.
Altri stimoli ci pervengono da
autori e/o artisti come Berger, Valéry, Huxley, Merleau-Ponty, Goethe, Artaud, Bacon,
Giacometti, Noël, Fratta, Ercolani, Capello, Ciam, dal giapponese Tsuda con la
sua Scuola della respirazione e dalle
più recenti scoperte nel campo della neuro estetica e tutta l’opera di Pina
Bausch
Una parte del nostro lavoro dal
titolo I-CONE. La visione sottile,
sarà presto visibile a Torino all’interno della kermesse ARTEPLURALE (27.11-07.12
2013, Promotrice di Belle Arti)
In Sicilia invece, come sezione
della mostra documentaria itinerante DONNE &MAFIE, si possono vedere le
immagini del lavoro A RITA ATRIA E LE ALTRE: meditazioni visive sul coraggio di
testimoniare e sulla cancellazione dell’identità, fotografie di un
viaggio interiore dedicato alle donne testimoni
di giustizia.
"Oggi viene stimata solo la luce. Ma la luce
chi ringrazia per il suo essere? Le spalle dell'ombra portano la luce. Non c'è
alcuna via per capire la natura della luce se non si è attraversato il
buio" Tatsumi Hijikata
Novembre 2013
Paola Mongelli e Petra Probst